Una infinita bellezza – Il paesaggio in Italia, dalla pittura romantica all’arte contemporanea

Sino al 9 gennaio 2022 si potrà visitare la mostra “Una infinita bellezza. Il Paesaggio in Italia dalla pittura romantica all’arte contemporanea” presso la Citroniera Juvarriana della Venaria Reale (TO).

Il percorso della mostra, organizzato in dodici tappe, guida il visitatore tra le 200 opere (dipinti ma anche sculture e installazioni) che presentano i vari aspetti della pittura, dall’800 a oggi, testimoniando l’attenzione che tanti artisti hanno avuto (e hanno ancor oggi che tanto si discute di salvaguardia dell’ambiente) per il paesaggio naturale, in special modo quello italiano, dal primo romanticismo, sino all’arte contemporanea.

Ogni tappa presenta una carrellata di opere, compiendo un vero e proprio viaggio in Italia, attraverso quadri che raccontano la storia delle persone comuni, immortalando la vita contadina, i pescatori, le famiglie in gita, un modo per avere memoria della vita quotidiana del nostro paese e del nostro passato.

Apre la mostra il quadro di Giuseppe Pietro Bagetti Plenilunio sul mare, un acquerello su cartoncino divenuto il simbolo della mostra stessa.

Il percorso si snoda tra artisti italiani e stranieri, tra paesaggi e vedute di Torino, battaglie e momenti di vita quotidiana che hanno sempre come sfondo la natura che diventa il tema portante del discorso creativo dell’autore.

Quadri di grandi dimensioni e altri meno imponenti ma affascinanti per la tecnica pittorica adottata, si intercalano nel percorso della mostra, dove si ammirano opere di autori conosciuti e altri meno famosi ma non meno talentuosi o interessanti.

Chiude la mostra il quadro di Paolo Turco, intitolato 37 hm di eredità.

“… è uno spaccato paesaggistico focalizzato sul bacino del torrente Corsaglia, nel punto di affluenza con il fiume Tanaro. Tutto il materiale di accumulo che si trova sul greto del fiume […] diventa materiale pittorico per la realizzazione dell’opera: l’eredità di cui il fiume si è fatto carico nei chilometri di ‘strada’ sin lì percorsi.”

Il quadro è stato realizzato con delle piccole fiale di vetro contenenti il materiale raccolto sul greto, triturato, polverizzato e raggruppato per colore, dando così vita ad un’opera che racchiude in sé il territorio raffigurato, un originale modo per esprimere arte, usando tecniche inusuali e simboliche.

Realizzata col sostegno della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, la mostra è curata da Guido Curto (Direttore della Reggia di Venaria e del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude), Riccardo Passoni (Direttore della GAM) e Virginia Bertone (Conservatore Capo della GAM) con la collaborazione di Alessandro Botta; affiancati dal prestigioso Comitato scientifico formato dai professori Barbara Cinelli (Università Roma Tre), Piergiorgio Dragone (Università degli Studi di Torino), Flavio Fergonzi (Scuola Normale Superiore di Pisa) e Laura Iamurri (Università Roma Tre).